L'International Theatre Institute istituisce per il 27 marzo la Giornata promossa anche dalle Nazioni Unite e dall'UNESCO, affidando al regista polacco il Messaggio Internazionale per il 2015.
Vienna, 1961, IX Congresso mondiale dell'International Theatre Institute: è in questo ambiente, nell'atmosfera del più grande network di Arti performative fondato poco più di un decennio prima a Praga, nel 1948, da esperti di teatro e danza insieme con l'UNESCO, che nasce l'idea della Giornata Mondiale del Teatro, proposta dal Centro Finlandese attraverso Arvi Kivimaa all'interno del più generale obiettivo di lottare per una società in cui le arti dello spettacolo e dei loro artisti potessero “prosperare e fiorire”, e per sviluppare pratiche di cooperazione tra artisti e istituzioni teatrali a livello internazionale. L'attività dell'Istituto di rue Miollis, a Parigi, viene seguita in un centinaio di paesi del mondo (per l'Italia è attivo il Centro ITI con sede a Lecce) ed ha prodotto nel tempo anche la promozione dell’International Dance Day (29 aprile) ed il festival Theatre of Nations.
Il manifesto della Giornata ogni anno viene affidato ad una personalità delle Arti della scena (una tradizione cominciata già nel 1962 con Jean Cocteau), la quale condivide le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli con il "messaggio internazionale", tradotto in diverse lingue e letto davanti a decine di migliaia di spettatori prima della rappresentazione della sera nei teatri nel mondo intero, oltre che diffuso dai media. Il regista polacco Krzysztof Warlikowski è l'autore del Messaggio Internazionale per il 2015, che potete ascoltare su questo link e leggere in calce nella versione italiana.
Non c'è un vero coordinamento fra le numerose iniziative dei teatri italiani per l'occasione, fra le quali si segnalano alcune come quelle di Genova, Fermo, Mola, Lecce, Siena, Venezia, Novara e Castellana Grotte, ma forse la programmazione più interessante è quella che coincide con la seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, cui hanno aderito 55 Istituti Penitenziari e 16 altre Istituzioni, con 75 eventi in 16 Regioni italiane.
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International Theatre Institute ITI
World Organization for the Performing Arts
27 marzo 2015 – GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO
"I veri maestri del teatro è più facile trovarli lontano dal palcoscenico. E in genere non hanno alcun interesse per il teatro come macchina che replica convenzioni e che riproduce cliché.
I veri maestri del teatro cercano la fonte pulsante, le correnti viventi che tendono a oltrepassare le sale di spettacolo e le folle di persone curve a copiare un mondo o un altro.
Noi copiamo, invece di creare mondi che si concentrino o che dipendano da un dibattito con il pubblico, dalle emozioni che si gonfiano sotto la superficie.
Ma in realtà non vi è nulla che possa rivelare le passioni nascoste meglio del teatro.
Il più delle volte mi rivolgo alla prosa per avere una guida. Giorno dopo giorno mi trovo a pensare a scrittori che quasi cento anni fa, hanno descritto profeticamente, ma anche in maniera misurata, il declino degli dei europei, il crepuscolo che ha immerso la nostra civiltà in un buio che deve ancora essere illuminato.
Penso a Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Oggi vorrei anche includere John Maxwell Coetzee in quel gruppo di profeti.
Il loro senso comune della inevitabile fine del mondo- non del pianeta, ma del modello delle relazioni umane- e dell’ordine sociale e del suo sconvolgimento, è di grande attualità per noi qui e ora. Per noi che viviamo dopo la fine del mondo. Che viviamo davanti a crimini e conflitti che scoppiano ogni giorno in nuovi luoghi, persino più velocemente di quanto i media onnipresenti non riescano a seguire. Questi incendi diventano rapidamente noiosi e spariscono dalle cronache, per non tornare mai più.
E ci sentiamo impotenti, inorriditi e circondati. Non siamo più in grado di innalzare torri, e i muri che ostinatamente costruiamo non ci proteggono da niente - al contrario, essi stessi chiedono una protezione e una cura che consumano gran parte della nostra energia vitale. Non abbiamo più la forza per cercare di intravedere ciò che sta oltre il cancello, al di là del muro. E questo è esattamente il motivo per cui il teatro dovrebbe esistere e il luogo dove dovrebbe cercare la sua forza.
Per gettare uno sguardo laddove è vietato guardare.
“La leggenda cerca di spiegare ciò che non può essere spiegato. Poiché è radicato nella verità, deve finire nell’inspiegabile “- così Kafka descrive la trasformazione della leggenda di Prometeo. Sento fortemente che le stesse parole dovrebbero descrivere il teatro. Ed è quel tipo di teatro, che è radicato nella verità e che trova la sua fine nell’inspiegabile, che auguro a tutti i suoi lavoratori, quelli sul palco e quelli tra il pubblico, e lo auguro con tutto il mio cuore."
Krzysztof Warlikowski